mercoledì 4 luglio 2012

8 considerazioni, e 1 P.S. con sorpresa

Ciao, un po' di considerazioni sparse, a caldo, non so precisamente a caldo di cosa, ma sento che è così.

1. Non ho mai amato le magliette troppo scollate, pur non avendo chissà quale incredibile abbondanza. La scollatura mi ha sempre messa a disagio, nonostante trovi che, in generale, stia davvero bene alle persone di gentil sesso. In questi giorni ho avuto conferma del fatto che io né la so portare, né la voglio portare. Sostanzialmente quando guardano lì dentro, mi sento violata. Mah. Pur poi essendo di mentalità molto aperta.

2. Vorrei tanto tempo per poter leggere. Sono stata qualche giorno al mare la scorsa settimana, e ho iniziato un libro di Steven King. Oh, sai che letturona. E invece ho passato troppo tempo della mia vita a impuntarmi di leggere la "grande narrativa" che, per carità, mi ha portato spesso del buono, ma talvolta ha invece impegnato la mia mente troppo stanca a leggere, chessò, fino a pagina 980 senza riuscire a mettere insieme quello che era capitato nelle pagine precedenti.

 Steven King mi è sempre piaciuto, IT è tra i miei 5 libri preferiti. Non leggevo un suo libro da anni, tanti anni. Ha questa capacità di scrivere saporito, di farti davvero vivere per un po' la vita di un altro, sarà la scrittura in prima persona, sarà quella speciale capacità di descrivere le espressioni e le variazioni d'animo, sarà quell'ironia yankee, ma sta di fatto che mi ha (ri)fatta innamorare di lui.

3. Non capisco perché dentro di me sento come il dovere di dover accettare di fare cose in cui metto anima, intelligenza e, me lo auguro, creatività, venendo davvero sottostimata. Qui si rischia fortemente di farsi succhiare via gli anni migliori, per poi magari davvero, venir lasciati da parte. O bene che sei un genio che conosce 4/5 lingue, pronto a viaggiare, con l'anima imprenditoriale, o sei semplicemente un poretto che si impegna per avere quasi nulla. Poi ovvio che dipende da come uno vede le cose. Io le vedo che il mutuo non costa meno, mentre io sì.

 4. Le donne. Io, orgogliosamente, non sono mai stata femminista, anzi, mi ha sempre un po' infastidito questa etichetta mentale, più di altre (chissà perché). Però è proprio vero che non c'è parità. In natura, ci sarebbe? Non ne posso più di uomini (adulti, diciamo dai 40 in sù) che mi guardano e mi pensano una forse neanche 20enne (me ne danno anche meno, colpa la faccia, il look semplice, la timidezza), ignorando che di anni ne ho 27 e che ho pure 2 lauree e un sacco di scazzo lavorativo alle spalle.

 Ecco, non sopporto più questa ormai tipica situazione: sei con dei colleghi (maschi), parli con un cliente (non più giovanissimo) e lui, con aria cameratesca, guarda loro, sta per dire la battutona sessista o la parolaccia del momento (ooooh, me tapina, come potranno le mie gentil orecchie auscultare cotal linguaggio barbino?), si ferma un attimo, ti guarda e dice: "Scusami, fai finta di non sentire cara", e poi lancia il battutone esilarante (che tra l'altro, a me queste battute fanno ridere di solito, e le parolacce le approvo appieno perché spezzano la noiosa inutile barbosa e impolverata ufficialità).
Ciò che non sopporto sono queste maledette scuse!!! Ma scusa di cosa???? Non è una forma di gentilezza, è pura noia e tentativo (riuscito, perché in gruppo) di segnare una certa mascolina superiorità.

5. Vorrei scrivere, anzi, vorrei tentare di scrivere un qualcosa di narrativo sulla base di un'idea che ho, un'idea che, in realtà, traggo e rivedo dalle Città Invisibili di Calvino, ma che mi abita nella mente da parecchi anni. Si tratta di un'idea, intima, emotiva, che però ovviamente qui non dico :) Chissà se lo farò mai. Ripeto che il mio desiderio è provare a farlo, non farlo, non voglio riuscirci ma mettermi lì e dire: bene, oggi si pensa a questo, si cerca di immaginare come potrebbe svilupparsi e prendere vita.
La mia scrittura, quella con cui lavoro, è tutta un'altra cosa, come ho già detto altre volte. Non si tratta di narrazione ma di promozione, di saper incuriosire, informare, convincere, spiegare. E' una cosa che a me viene piuttosto naturale e che amo davvero tanto, tanto.
Nella narrativa potrei esplorare tutto un altro lato delle parole, delle lettere e dei suoni che sanno creare. Sarebbe splendido.

6. Disegno sempre meno. E' difficilissimo per me mettermi a disegnare, e questa è una triste realtà. Adoro il disegno, e quando mi ci metto non mi ci toglierei più, ma ormai sono anni che disegno perché devo fare questo fumetto, questa illustrazione, questa caricatura, questo biglietto di battesimo... e non mi è più capitato, schizzi durante le fiere di fumetto a parte, di mettermi lì e dire: ora disegno e dipingo ciò che mi va.
 Il tempo dedicato al disegno è talmente poco, che i lavoretti che devo seguire me lo prendono tutto. O meglio, dò così poco tempo al disegno da averlo relegato a un qualcosa che faccio "perché ho preso l'impegno". Ed è proprio questo che mi salva: prendermi l'impegno di dover fare un lavoro artistico. Solo questo mi dà la garanzia di continuare a portare avanti questa rara qualità.
Poi sai, vedi i tuoi amici disegnatori che hanno un sacco di tempo per disegnare (non è solo questione che si Danno tempo per disegnare, è che spesso hanno veramente tempo a palate!), e così li vedi così bravi e maturati, e tu invece sei ferma più o meno al livello che avevi raggiunto intorno ai 19 anni... Ed è un peccato, perché all'Artistico eri praticamente la più brava della classe, a disegnare.

7. Mi sta venendo la deformazione professionale, e scandaglio e analizzo senza volerlo cartelloni pubblicitari, spot tv, spot in radio, testi in rete, annunci su Google e su Facebook. Questo è proprio bello, è come essere alla ricerca del segreto per la comunicazione online perfetta, per la comunicazione promozionale più creativa ed efficace. Mi motiva moltissimo, adoro questo ambito.

 8. Ultima delle mie considerazioni sparse a caso. Prima o poi me la prenderò la cagnolina che sento di volere. Mi manca tanto la mia Skin.

P.S. Se hai letto fino qui, meriti un premio! Esprimi un desiderio nei commenti, e io cercherò di esaudirlo, o ti darò una divinazione in merito ;D

9 commenti:

  1. Letto tutto, Il punto 4 mamma mia che rabbia! E' tanto che non mi trovo in situazioni del genere, anche perchè lavorando a casa non potrei trovarmi in tali situazioni, ma ben ricordo cosa si prova. Non so se sia la faccia da bimba, forse certi colleghi si comportano così con tutte le donne, indistintamente, pensando che tutte non apprezzino certe cose.. così di default. Credono che siamo tutte o schizzinose o che cadiamo dal pero su certi argomenti, non lo so. O come dici tu, usano questa credenza comune per sentirsi maschiamente superiori. Ah poveri ingenui loro... a tanti ho aperto gli occhi sulla verità con un semplice ed elegante rutto (ovviamente sul posto di lavoro non conviene proprio ahah) e tutto il loro mondo è crollato, tutte le loro convinzioni. XD. Bene, mi son sfogata anch'io, ma non so che desiderio esprimere ora... XD

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    1. Ciao Ele :)

      Un bel ruttazzo risolve un sacco di situazioni, ma giustamente, come dici tu, in ambiente di lavoro forse non è il caso XD
      Mi fai venire in mente Video Girl Ai, o Video Girl Len, non ricordo, dove la ragazza in questione dimostra alla controparte maschile che non è fatta di porcellana tramite una sonora scoreggia XDDDDD

      Eccezionale :)

      Ps. Meno male che non hai espresso il desiderio perché non avrei saputo che cavolo fare XD

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  2. Io ho un problema "opposto" al punto 6, perchè so già che tra qualche anno mi pentirò del tempo che ho a disposizione adesso e che NON SFRUTTO quanto dovrei!
    Effettivamente i tuoi desideri hanno bisogno di tempo (leggere, scrivere, disegnare), dovresti aggiungere anche il desiderio di avere giornate di 40 ore (cosa che vorrei anche io) :D

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    1. Ciao Gabri, grazie per la partecipazione, mi fa un sacco piacere :)

      Cosa intendi con il fatto che non sfrutti il tempo quanto dovresti? Penso sia normale che tu la pensa così, è tipico degli artisti... è come avere l'idea di non essere mai arrivati dove si vorrebbe, di essere "indetro" anche se non è che ci sia un metro di misura preciso. Basta un coetaneo o (peggio) qualcuno di più piccolo che ha già fatto qualcosa in più o meglio, che ci si sente in ritardo.

      Ma fa parte del tuo spirito artista, penso sarà una sensazione che avrai sempre: non dirai mai "sono arrivato", perché è l'ansia della ricerca che ti fa essere chi sei :)

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    2. Intendo che in tutti questi anni non ho mai fatto altri lavori e ho sempre studiato poco, quindi potenzialmente potrei disegnare anche 8 ore al giorno, cosa che però non faccio mai :/

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  3. Riguardo il punto 4... sono reduce di O. Fallaci e mi stava venendo su a cena, per il nervoso.
    La cosa che mi innvervosisce di più è che si formulano pensieri tali perché ci sono gli esseri dal pisello. Ahahaha... quante parole, con così tanto ma tanto Animo e Patos, che si fondono sul solo fatto che questo bel globo pullua di cazzoni.
    Ma si.. dopotutto un idiota inizia sentirsi intelligente di fronte a chi è più idiota di lui.

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    1. ahahahah.... il globo che pullula di cazzoni è una frase mitica! Ciao Seb! Tanto piacere di sentirti! Come stai? sempre nell'oltralpe?

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  4. Vorrei un gingillo, tascabile possibilmente, che funzioni da amplificatore di volontà (sai, per quella mia tega sull'ego ecc..)... riusciresti a fabbricarne/procuramene uno per favore?

    Mattia

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