Partecipare con la Cyrano a Mantova Comics lo scorso weekend è stato piacevole come sempre.
Buona la compagnia, rassicurante il nostro stand nero e arancione (che, nonostante le piccole dimensioni, si fa notare), e interessanti alcune cosplayer XD
Ho fatto alcuni acquisti di cui sono parecchio contenta. Questa volta, a causa delle magre finanze, ho preferito evitare la gadgettistica, e sono andata alla ricerca di alcune pubblicazioni diverse da quelle che sono solita acquistare, per dare un po' di nuovo respiro alle mie librerie ormai asfissiate da troppi, ma sempre troppi pochi, fumetti.
Bene, iniziamo la carrellata.
Il primo acquisto è stato L'attacco dei Mostri di Neve Mutanti, strisce invernali con Calvin & Hobbes protagonisti. E' la prima volta che compro qualcosa di Watterson, che ero solita leggere a sprazzi sulla Comix, al liceo.
Dopodiché ho individuato allo stand della ReNoir (che non delude mai) l'adattamento a fumetti del lungometraggio di Thomas Moore, candidato agli Oscar nel 2010, che si chiama Brendan e il segreto di Kells.
E' splendido, totalmente in stile Samurai Jack: personaggi stilizzati che si muovono su sfondi curatissimi, sfondi che sembrano quasi degli ornamenti liberty-pop.
Non ho ancora avuto modo di leggerlo (né di vedere il lungometraggio) ma lo farò presto, e mi auguro poi di raccontarvi com'è :)
Poi, su suggerimento del buon Fales, ho preso Mesmo delivery, totally pulp, dal tratto interessante e dalla china quasi onirica. La trama è fantastica perché in sostanza si riassume in una scazzottata che non concede nulla al buon gusto. W Tarantino!
E infine, dopo queste escursioni tra USA, Irlanda e Brasile, sono tornata al Giappone, con I am a Hero di Kengo Hanazawa. Perché l'ho preso? Perché sta entusiasmando anche chi i manga non li vuole vedere nemmeno col binocolo, e già si sta pensando a un film.
Sono contenta perché me lo sto leggendo senza sapere nulla, senza avere spoiler o commenti da parte di chi conosco: so solo che mi ha preso sin dalla prima vignetta e che non vedo l'ora di prendere i prossimi numeri. Credo di aver intuito dove andrà a parare, ma in realtà è tutto fuorché scontato, almeno per ora.
Credo che Hanazawa utilizzi fortemente le fotografie, sia per gli sfondi che per i personaggi, la cosa si vede un sacco. A livello visivo non posso dire che sia tra i miei favoriti, ma dato che da anni non sono più una fan del "bello" (precisamente dalla 4° superiore, quando ho deciso che a me l'arte piace dall'Impressionismo in avanti), il tutto non può che incuriosirmi.
Quello che apprezzo in particolare è il saper rendere nelle scelte visive le scelte narratorie. In sostanza, basta sfogliare qualche tavola per avere una determinata sensazione, che poi si ritrova leggendo la storia. Questo è bellissimo, così come è bello quando visivo e contenuto contrastano e destabilizzano volutamente.
Mi manca ancora qualche pagina per terminare questo volume, e già vorrei avere qui con me il 2^ e il 3^ volume, e mi sa proprio che questo sabato andrò a procurarmeli ^^
In realtà c'è un altro piccolo capolavoro che ho acquistato su suggerimento del caro vecchio Isao, Rughe di Paco Roca. Ma la poesia che fuoriesce anche solo dalla copertina è tale da meritarsi un suo bel post, più avanti.
Qualcuno ha letto questi fumetti? E che ne pensate? Avete qualche consiglio? In questo periodo ho voglia di nuove letture... ^^
Consigli?
RispondiEliminaEnigma Di Milligan e Red Rocket Seven di Alllred.
P.S. ciao maestra, bel blog. Complimenti!
Ma grazie, mio caro sceneggiatore psichedelico :)
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