mercoledì 8 febbraio 2012

Ieri sera ho cenato con Milo Manara...



... e con altre 100 persone! :)

Ossia? Perché? Cosa?!

Ieri sera il prestigiossso Lions Club di Verona ha organizzato una cena di beneficenza per raccogliere fondi al fine di finanziare un libro divulgativo sulla Logogenia. Questi fondi sono derivati da una lotteria.

I premi in palio erano 2, entrambi splendidi: una fotografia degli anni '70, pluripremiata a livello internazionale, di Giancarlo Zucconelli (sì, il vignettista satirico Zuc dell'Arena) e un meraviglioso studio ad acquerello di Milo Manara.

I due artisti erano presenti alla cena (e seduti vicinissimi a me!), ma Milo (lo sapete che di nome fa Maurilio?) ha pure tenuto un intenso discorso in cui ha illustrato, attraverso le sue opere, il tema a lui tanto caro del Pittore e la Modella.

La sua presentazione è stata davvero appassionante, per vari motivi.

Innanzitutto per la Storia dell'arte, letta sotto la prospettiva del rapporto tra raffigurante e raffigurata; poi per l'alternanza tra le interpretazioni così sensualmente stimolanti di Manara e le opere di artisti vissuti dall'ellenismo sino ai primi del '900.

Vedere tutta quella bellezza, ma soprattutto quei concetti di bellezza, quei canoni che si modellano e si differenziano nei secoli, seguendo gli stilemi del momento, accostati alle opere di Manara, così tautologiche sia nelle forme che nelle tecniche, è stato davvero un momento di forte stimolo artistico, e interiore.

Le opere di un singolo uomo intrecciate nei secoli dell'arte.



Mi è piaciuto così tanto ascoltare un fumettista, un artista, davvero innamorato di ciò che fa e delle tematiche cui ha deciso di accostarsi.

Manara ci ha tenuto più volte a sottolineare che quello che stava dicendo è tutto verificabile e riscontrabile. Infatti, dal mio piccolo di laureata in storia dell'arte (ma davvero? ce l'ho davvero questa laurea? sembra persa nel tempo...) ho ritrovato nelle sue parole e negli aneddoti che ci ha riportato gli scritti di Plinio, di Vasari, di Bellori...

Ovviamente la lotteria mica l'ho vinta io, ma qualche super Lion :)

Sono la prima a riconoscere che Manara è spesso ripetitivo e che la sua evoluzione si è probabilmente fermata 20 anni fa, ma bisogna forse ammettere che si tratta di un artista che ha trovato una forma di Bellezza per lui talmente perfetta, che non ha più avvertito il bisogno di lasciarla, modificarla, cercarne una nuova.

Gli artisti spesso si dividono in 2 categorie: gli sperimentatori insoddisfatti, che nel perenne divenire del cambiamento trovano la loro normalità, e gli artisti che rintracciano un tema a loro congeniale e vivono con quello tutta la vita, sondandolo e indagandolo all'infinito, come se qualcosa sempre sfuggisse, per un effetto alla Natura Morta di Morandi.

Una ripetizione che svuotandosi, si riempie.

Manara è davvero innamorato della bellezza, che per lui significa Donna, donna giovane e piena, ricca della sua sensualità allegra e malinconica, di cui è consapevole e che ama esprimere, per dare vita al suo incanto.



L'uomo primitivo dipingeva sulle pareti della caverna gli animali, come simbolo propiziatorio, e poi, un giorno, girandosi, vede per la prima volta che la sua donna è Bella.

E' in quel momento che inizia la Storia dell'Arte: con la scoperta della bellezza femminile.

2 commenti:

  1. Il primo disegno che aveva mostrato mi era piaciuto parecchio, l'espressione del cavernicolo era impagabile! Non c'era neanche bisogno di vedere la bellezza delle forme della donna che era girata e anche in controluce, perchè le si leggevano sul volto di lui. Anche gli altri mi son piaciuti ma il primo mi aveva colpito per questo dettaglio. Cool! -_*

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  2. Sono d'accordo, il primo era splendido. Volevo infatti inserirlo qui nel post, ma in rete non l'ho trovato purtroppo (potevo fare uno scan dal libro, ma troppo impegno dicono faccia male :) ...)

    Mi ha incantato anche quello di Apelle, dove il pittore era in spiaggia e la sua modella si girava verso di lui... quel profilo è un sogno!

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